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Il segmento testuale Diritto pubblico è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 168Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 116

Brano: [...]nto nelle elezioni amministrative dell’anno successivo, diede le dimissioni che solo le pressioni del partito lo indussero a ritirare. Seguì la sconfitta nelle elezioni politiche del

1921, dovuta alla vecchia corruzione giolittiana e alla nuova violenza fascista. Sollevò contro ambedue proteste inutili, ma significative per la loro energia. Tornò a darsi tutto all'insegnamento, prima a Macerata, poi a Venezia, a Ca' Foscari, nella cattedra di Diritto pubblico.

Aveva sposato Giuseppina Nardari (“Beppa”), la figlia del proprietario del collegio che l'aveva fatto sloggiare, una donna di vivo fervore intellettuale e di grande coraggio, che ne avrebbe condiviso fino alla fine le idee e le vicende. Con lei comin

ciò a Venezia l’abitudine sempre continuata, nei limiti del possibile, di fare della propria casa centro ospitale di amici e di ritrovi intellettuali e politici.

Gli anni veneziani furono brevi e travagliati; li rese tali il suo antifascismo, che egli non nascondeva né neH'insegnamento né fuori di esso, che lo mise in contrasto anche co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 228

Brano: [...]dute da privati. La legge che la regolava dal 10.8.1893 (derivante dalla liquidazione della Banca Romana, dopo i vasti scandali che avevano travolto quell’istituto), le concedeva il diritto di emissione oltre i due terzi; la parte restante era lasciata al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia. Essa poteva accettare depositi di privati e compiere operazioni bancarie: non era cioè ancora divenuta completamente la «banca delle banche» e istituto di diritto pubblico.

Sotto l’abile guida di Bonaldo Stringher, specie nel primo decennio del secolo e durante la prima guerra mondiale, agì come organismo coordinatore e propulsore del giovane capitale finanziario italiano, intervenendo nel processo di concentrazione industriale e operando salvataggi di industrie in crisi. La prima guerra mondiale provocò un tale accrescersi dei rapporti tra Banca d’Italia e Tesoro (emissioni di prestiti, anticipazioni al Tesoro e creazione di una circolazione per conto dello Stato), che l’istituto divenne, di fatto, il regolatore della politica finanziaria del paese. Da quel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 229

Brano: [...]e nei bilanci della banca era naturalmente molto inferiore e si consolidò poi in

4 miliardi e 700 milioni.

La necessità di scindere il credito di esercizio da quello a medio termine, il crescente processo di concentrazione monopolistica e i più stretti legami tra Banca d'Italia e Tesoro portarono, con la legge del 12.3.1936, alla regolamentazione bancaria tuttora in atto in Italia: la Banca d’Italia venne da allora dichiarata « istituto di diritto pubblico »; le azioni vennero sostituite da quote nominative di partecipazione al capitale, sottoscritte esclusivamente da Casse di risparmio, da altri istituti di credito di diritto pubblico, da banche di interesse nazionale, da istituti di previdenza e assicurazione; le azioni intestate a privati vennero rimborsate.

Dato che l’istituto non è mai stato nazionalizzato, neppure dopo la seconda guerra mondiale, e per quanto non possa più compiere operazioni bancarie dirette (ma solo operazioni di risconto e di ben limitate anticipazioni), esso è rimasto In sostanza la banca delle banche; formalmente autonoma, la Banca d’Italia rappresenta perciò una leva di potere economico di grande importanza, in grado di modificare con la sua azione le decisioni di politica economica prese dal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]mbri nominati dal duce per un triennio per « meriti speciali »).

La riunione si concluse alle 2,30 del 25 luglio, al termine della votazione del noto o.d.g. Grandi.

Il Gran Consiglio fu abolito con regio decretolegge 2.8.1943 n. 706 (consistente d’un solo articolo) che fu pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia » n. 180 del

5.8.1943.

Bibliografia: Ferraciu, La figura costituzionale del Gran Consiglio, in « Rivista di diritto pubblico », 1929, voi. I; O. Ranelletti,

li Gran Consiglio del Fascismo e la forma del Governo dello Stato italiano, in « Rivista di diritto pubblico », 1929, voi. I; G. M. De Francesco, Gran Consiglio del Fascismo, in « Dizionario di politica » a cura del P.N.F., Roma, 1940; G. D. Ferri, La funzione di Governo e il Gran Consiglio del Fascismo, Roma, 1941; L. Salvatorelli e G. Mira, Storia d'Italia nel periodo fascista, Torino, 1956; F. Catalano, Lunga storia del 25 luglio, in « Avanti! », Milano, 8.1.1956; G. Bianchi, 25 luglio Crollo di un regime, Milano, 1963; G. Salvemini, Le origini del fascismo in Italia, Milano, 1966; L. Federzoni, Italia di ieri per la storia di domani, Milano, 1967; Enciclopedia Italiana, voci: Fascismo; Consigli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 62

Brano: [...]o stabilimento per liberare il Collegio dei Martinitt, i cui occupanti tedeschi furono rapidamente costretti alla resa. Nelle giornate dell’insurrezione le maestranze della Innocenti ebbero 7 morti e 14 feriti.

M.Fan.

l.N.S.M.L.I.

Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. Milano.

Sorto a Milano il 19.4.1949, nel 1967 gli è stata riconosciuta dal Parlamento (D.L. 16.1.1967, n. 3) personalità giuridica di diritto pubblico, ciò che ne ha sanzionato anche sotto il profilo formale la presenza tra gli organismi che promuovono nel nostro paese la ricerca storica.

All’Istituto nazionale sono associate una serie di deputazioni locali, regionali e provinciali per un totale di 29, i cui rappresentanti formano il Consiglio generale e nominano il Consiglio direttivo. Questo è composto (marzo 1976) dai seguenti membri: sen. Ferruccio Parri, presidente onorario; prof. Guido Quazza, presidente; on. Giancarlo Pajetta e

on. Mario Ferrari Aggradi, vicepresidenti; prof. Carlo Francovich, segretario generale; proff. Aldo B[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 605

Brano: [...] e nella serie passiva del mondo praticoreale nel quale l’elemento sensibile o è immediatamente un’articolazione dell’elemento ideale oppure è mera natura, passività inerte.

Questi presupposti teorici del materialismo storico (la critica del soggettivismo attivistico dell’idealismo e dell'oggettivismo inerziale del paleomaterialismo) sono ampiamente svolti nelle « Opere giovani

li » di Marx, cioè nella Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nonché nei Manoscritti economicofilosofici del 1844, e trovano una esposizione articolata, anche se non compiutamente sistematica, nelle opere polemiche scritte fra il 1845 e il 1847: La Sacra famiglia, L’ideologia tedesca e la Miseria della filosofia. Vi si mettono nuovamente a fuoco, rispettivamente, il « mistero della costruzione speculativa », i « presupposti reali, dai quali si può astrarre solo neH'immaginazione » e « la metafisica deH'economia politica ».

Con ciò, alla vigilia del Manifesto del partito comunista (v.) le linee teoriche generali del materialismo storico sono fissate. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 429

Brano: [...]I.) e l’Ente nazionale idrocarburi [E.NJ.) che era stato istituito nel 1953. Successivamente vennero istituiti altri tre enti autonomi di gestione monosettoriali, e precisamente l’Ente gestione per le aziende minerarie (E.G.A.M.), l’Ente di gestione per il cinema, l’Ente di gestione per le aziende termali (E.A.G.A.T.) e infine l'ente partecipazioni e finanziamento industria manufatturiera (E.F.I.M.).

Gli enti autonomi di gestione sono enti di diritto pubblico e operano attraverso società finanziarie, di cui posseggono (secondo i casi) una

parte, la maggioranza o la totalità del capitale. Le società finanziarie sono invece soggette al diritto privato e, secondo la legge istitutiva, dovrebbero operare con criteri di economicità. A loro volta, esse possiedono una parte o la totalità del capitale delle vere e proprie società operative, anch’esse di diritto privato. Allo schema qui descritto fanno eccezione le banche di interesse nazionale (Banco di Roma, Banca Commerciale Italiana e Credito Italiano), nonché il Banco di Santo Spirito, il cui capita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 577

Brano: [...] funzione più strettamente politica, come punta avanzata del processo autonomista in atto nel Partito socialista.

A partire dal 1946 si distinse nella professione di avvocato per rim* pegno assunto in numerosi processi di interesse politico e civile. Fu inoltre collaboratore delle riviste « Il Mondo », « L’Astrolabio »,» « Il Ponte »; direttore della Rivista amministrativa della Repubblica Italiana, nonché autore di vari scritti di politica e diritto pubblico.

Negli ultimi anni della sua vita fu animatore del Movimento « Gaetano Salvemini ».

Picchi, Fortunato

N. a Carmignano (Firenze) il 28.8. 1896, m. il 6.4.1941; cameriere. Emigrato per ragioni di lavoro, all’inizio della Seconda guerra mondiale si trovava a Londra e si arruolò nei reparti speciali delTesercito britannico. Il 10.2.1941 fu paracadutato fra Avellino e Potenza con un gruppo di sabotatori inglesi, incaricati di attaccare impianti e vie di comunicazione, compito portato rapidamente a termine facendo saltare un ponte e danneggiando l’acquedotto pugliese. Prima detrazione, Pic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 518

Brano: [...]upati a lavorare in Germania (v. Emigrazione).

Inoltre, nel quadro dei processi di concentrazione economica e del crescente intervento del capitale monopolistico di stato nella finanza,

il governo fascista cercò di sottrarre al Comune di Siena il controllo del Monte dei Paschi. L’iniziativa suscitò a Siena forti resistenze che indussero le autorità centrali ad accettare qualche compromesso, ma la Banca venne comunque trasformata in Ente di diritto pubblico. Così, in un momento in cui il Monte dei Paschi stava conoscendo una notevole espansione, il flusso degli utili a vantaggio della città venne improvvisamente a diminuire, determinando conseguenze negative per

il debole tessuto economico cittadino, mentre l’aristocrazia agraria, fino a quel momento dominante nella Deputazione amministratrice dell’istituto, vide scemare il proprio potere e intaccati i propri diritti. L'acuirsi delle tensioni fra i gruppi di potere che, fino a quel momento, avevano incondizionatamente sostenuto il regime (in particolare fra capitale finanziario industriale e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 543

Brano: [...]il mandato della Società delle Nazioni. Nella dichiarazione si affermava peraltro che non dovevano essere menomati i diritti della popolazione araba residente e che lo Stato ebraico non doveva in nessun caso essere costituito a spese dei palestinesi.

Tra le due guerre mondiali

All’indomani della Prima guerra mondiale la Gran Bretagna ottenne

ii mandato sui territori palestinesi e vi istituì una “rappresentanza ebraica”, ossia un ente di diritto pubblico avente il compito di cooperare con l’amministrazione britannica. Gli inglesi collaborarono inoltre con l’Agenzia ebraica per intensificare l'immigrazione. Il mandato inglese copriva inizialmente il territorio palestinese sulle due rive del Giordano, ma nel 1922 (mentre era ministro delle colonie Winston Churchill) il mandato fu ridotto alla sola riva occidentale per creare, sul vasto territorio oltre il Giordano, uno Stato arabo (Giordania) onde compensare la dinastia hashemita della perdita del regno arabo di Siria per mano francese. Questa ripartizione non venne però riconosciuta dal movime[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Diritto pubblico, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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